mercoledì 22 aprile 2009

Sulla CONDOTTA

Il dotto ed stratordinariamente interessante blog del prof Rivoltella questa volta parla dela CONDOTTA.

Non faccio in tempo a leggerlo e sono chiamato dal mio ruolo ad intervenire nei confronti di un ragazzo di prima - per la seconda volta frequenta la prima!!! - che per "somma di ammonizioni" merita la convocazione di un CdC straordinario per un provvedimanto disciplinare.

Ma non riesco a non ripensare a parole come autorevolezza ma sopratutto TESTIMONE ed al loro significato, parlando con i docenti - che sono tutti attenti alla situazione - conveniamo che in questo caso non ha prodotto particolari effetti la sospensione già irrogata.

Provo a replicare - si fa per dire - all'intervento del Piercesare...

Ma quando parlo di condotta di cosa parliamo?? della obbedienza a regole, della adesione a comportamenti magari non sempre condivisi, del fatto che uno studente stia "tranquillo" durante lo svolgimento della lezione, del fatto che riconosca nell'adulto che ha davanti abbia un comportamento rispettoso. Non sono molto lontano dalla analisi del prof. non sono nella condizione di citare e analizzare come fa lui ma è la UMANITA che ho davanti che mi fa riflettere e pensare.

Allo studente è stata data una sospensione - tra l'altro oltre a essere recidivo ha peggiorato la sua situazione compinedo un atto brutto di vandalismo nei confornti di un compagno - ma siamo di fronte ad un caso di bullismo??? Probabilmente si! Almeno nella testa del ragazzo.

Cosa significa obbedire? che sia adottare un comportamento che non rientra nella nostra decisione operativa? Capita anche agli adulti di dover obbedire? direi proprio di si, la condotta NON è solo un problema dei ragazzi ma di tutti se la mettiamo su questo piano, ma possiamo metterla su un piano differente? secondo me no, perché l'obbedianza è il modo in cui stiamo davanti alle cose che ci accadono nella vita, l'educaizone dovrebbe insegnarci a diventare capaci di stare davanti alle cose che ci accadono nella vita! Obbedire significa riuscire a stare davanti ad un evento come il terremoto e rimanere e decidere di mettersi a ricostruire, obbedire significa che davanti ad un evento come il terremoto TUTTI si sono sentiti nella condizione di domandarsi: ma cosa posso fare?? qualcuno ha deciso di usare i soldi come dimostrazione di partecipazione alla situazione difficile che si è venuta a creare, ma altri sono andati li, e molti altri andranno ad aiutare a ricostruire (è già successo a FIrenze, in Friuli ed in altre situazioni).

Obbedire alla realtà significa avere un comportamento che risponda al nostro desiderio più grande di risolvere un problema: la giustizia, l'amore, l'amicizia, il rispetto, possiamo sintetizzare con il desiderio di felicità? penso di si, lo dice anche una bellissima pubblicità di un anziano - 102 anni - che dice ad una bambina: tu sei nata per essere felice.

Mi fermo su questo concetto: obbedienza, obbedire! COncetto trasversale visto che investe anche di brutto brutto brutto anche una 4, quella di cui vi parlo in FB e questa non è un altra storia, siamo sempre li nel file EDUCAZIONE!

A presto

martedì 14 aprile 2009

Sala Docenti!!!

PROGRAMMAZIONE, LAVORI DEGLI STUDENTI, MATERIALE DIDATTICO, POF, ESERCIZI E VERIFICHE, LEZIONI A VIDEO, PROGETTAZIONE, MODULI, ORIENTAMENTO, CURIOSITA', QUALITA' E DOCUMENTI. L'ISTANTANEA DEI SITI DELLE SCUOLE SUPERIORI ITALIANE: ISTRUZIONE CLASSICA, SCIENTIFICA, TECNICA
I siti Web degli istituti superiori italiani sono ricchi di materiali e di documentazione. Sono una testimonianza in diretta di quello che effettivamente i professori fanno nelle scuole coniugando esperienza, capacità e risorse, con le richieste istituzionali e le indicazioni teoriche dei sistemi formativi alla professione docente. Una grande mole di lavoro svolto da docenti e dirigenti, da condividere, modificare, ricondividere, in un processo di continuo miglioramento. Non solo per copiare ed incollare risorse free dai siti delle scuole superiori ma da integrare e adattare alla propria scuola, classe, sensibilità professionale. Per facilitare il lavoro di tutti i professori, per ridurre la dispersione e i duplicati inutili, saladocenti.it raccoglie materiali e documenti tipo, ciò che si pone come rappresentativo, per condividere il lavoro dei docenti di tante scuole superiori italiane.

lunedì 6 aprile 2009

Non si può vivere senza sperare

Cari giovani, non si può vivere senza sperare. L'esperienza mostra che ogni cosa, e la nostra vita stessa sono a rischio, possono crollare per qualche motivo a noi interno o esterno, in qualsiasi momento. È normale:  tutto ciò che è umano, e dunque anche la speranza, non ha fondamento in se stesso, ma necessita di una "roccia" a cui ancorarsi. Ecco perché Paolo scrive che la speranza umana i cristiani sono chiamati a fondarla sul "Dio vivente". Solo in Lui diventa sicura e affidabile. Anzi solo Dio, che in Gesù Cristo ci ha rivelato la pienezza del suo amore, può essere la nostra salda speranza. In Lui, nostra speranza, infatti siamo stati salvati (cfr. Rm 8, 24).
Fate però attenzione:  in momenti come questo, dato il contesto culturale e sociale nel quale viviamo, potrebbe essere più forte il rischio di ridurre la speranza cristiana a ideologia, a slogan di gruppo, a rivestimento esteriore. Nulla di più contrario al messaggio di Gesù! Egli non vuole che i suoi discepoli "recitino" una parte, magari quella della speranza. Egli vuole che essi "siano" speranza, e possono esserlo soltanto se restano uniti a Lui! Vuole che ognuno di voi, cari giovani amici, sia una piccola sorgente di speranza per il suo prossimo, e che tutti insieme diventiate un'oasi di speranza per la società all'interno della quale siete inseriti. Ora, questo è possibile ad una condizione:  che viviate
di Lui e in Lui, mediante la preghiera e i Sacramenti, come vi ho scritto nel Messaggio di quest'anno. Se le parole di Cristo rimangono in noi, possiamo propagare la fiamma di quell'amore che Egli ha acceso sulla terra; possiamo portare alta la fiaccola della fede e della speranza, con la quale avanziamo verso di Lui, mentre ne attendiamo il ritorno glorioso alla fine dei tempi. È la fiaccola che il Papa Giovanni Paolo II ci ha lasciato in eredità. L'ha consegnata a me, come suo successore; ed io questa sera la consegno idealmente, ancora una volta, in un modo speciale a voi, giovani di Roma, perché continuiate ad essere sentinelle del mattino, vigili e gioiosi in quest'alba del terzo millennio.

mercoledì 1 aprile 2009

a proposito del nuovo regolamento...

A colloquio con alcuni colleghi nella giornata del seminario regionale Lombardia DiSAL considerazioni sparse ed in libertà su Regolamento di Valutazione che NON ancora esecutivo (manca il Consiglio di Stato e la sua pubblicazione sulla Gazzeta Ufficiale)

Premessa: a due mesi dalla fine dell’anno non sembra una buona cosa cambiare le “carte in tavola” ; perfino all’interno della maggioranza di governo esistono posizioni dissidenti rispetto alla applicazione del regolamento, CHE NON È ANCOR ESECUTIVO, si tratta di una BOZZA!

L’applicazione pedissequa della regola così come è scritta al momento attuale comporterebbe l’esclusione agli Esami di Stato di circa i 2/3 degli studenti delle classi 5; oppure valutazioni al rialzo con le quali si otterrebbe l’effetto contrario da quello auspicato di una maggiore severità nelle valutazioni, va sottolineato il fatto che gli studenti privatisti in possesso di una idoneità alla classe quinta sono direttamente ammessi all’esame a danno e beffa degli alunni regolarmente frequentanti, creando iniquità e una diseguaglianza tra studenti in vista dell’Esame di Stato.

A volere ben vedere nel corso del tempo la situazione si è via via risanata, ci sono stati tempi (mala tempora) in cui con il 5 si arrivava all'Esame di Stato

Questa situazione porta come conseguenza una sorta di “sanatoria generalizzata” con valutazioni sbilanciate verso l’altro o a sostegno delle possibili situazioni da sanare ma con un effetto traino per tutte le altre valutazioni sufficienti (per conto loro) degli studenti che se la sono sudata nel corso dell’anno; si mortifica il concetto di valutazione collegiale del consiglio di classe in sede di scrutinio sottolineando come una singola disciplina possa far pendere l’ago della bilancia della ammissione – si badi bene non si tratta di promozione ma di ammissione all’esame dove comunque lo studente deve sostenere un esame di Stato – verso una singola situazione di insufficienza tralasciando di considerare tutto il positivo che lo studente ha comunque dimostrato.
Inoltre questa situazione causa una serie di problemi nella attribuzione dei punti di credito che prevede anche una media inferiore al 6 con la non attribuzione di punti di credito, con questo regolamento viene a cadere

Nella confusione normativa e dei regolamenti in cui ci troviamo riteniamo che alcune possibili soluzioni possano essere:
- l’utilizzazione del voto di consiglio così come è sempre stato utilizzato in sede di scrutinio che – ci teniamo a ricordarlo – è il luogo della ratifica delle singole valutazioni dei docenti perché possano diventare la valutazione dello scrutinio che sancisce la promozione, la non promozione o la sospensione del giudizio
- un forte richiamo all’art. 1 comma 3 del regolamento in discussione che sottolinea come la valutazione NON sia la semplice misurazione degli apprendimenti ma il concorso di tre fattori valutativi: “il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo”

Rimangono sul tappeto alcune questioni che possono permettere una correzione della situazione che come abbiamo detto può causare un effetto domino sulle valutazioni complessive degli studenti: i Collegi docenti valutino attentamente la situazione e diano luogo a regolamenti di valutazione con criteri e parametri che rilevino la differenza tra la promozione alla classe successiva e l’ammissione all’Esame di Stato.

E della condotta non volgiamo dire niente???
prossima puntata